Compleanno

Il compleanno ɛ̀ il gjorno dell’anno· di nàscita della persona di cui ɛ̀ il compleanno.

0. Essɛnza

0.1. Ha sɛnso avere un concɛtto coʃì specìfico?: non basta “anniversarjo”, a cui aggjungere in qʋesto caʃo “di nàscita”?

1.1. Perchè non chjamarlo “complanno”?

1.2. Perchè non chjamarlo “genetlìaco”?

  1. Perchè non ɛ̀ versàtile ed evidɛnte come “compleanno”: ɛ̀ fàcile da “compleanno” dedurre che il “complemese” ɛ̀ il gjorno del mese· di nàscita, il “compledecɛnnjo” ɛ̀ l’anno del decɛnnjo· di nàscita, la “compleora” ɛ̀ l’ora del gjorno· di nàscita…
  2. Perchè “genetlìaco” preʃɛnta un nɛsso irregolare, “-tl-“.
  3. Perchè “genetlìaco” – magari semplificato in “genellìaco” – ɛ̀ ɔ̀ttimo per indicare genericamente gli anniversari di nàscita: compleanni, complemesi, compleore… Non eʃiste infatti una parɔla con qʋesto significato e l’etimologia di “genetlìaco” si adatta perfettamente a qʋesto concɛtto. Biʃɔgna solo capire se qʋesto concɛtto ha sɛnso.

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Tributari

  • Sauro Vivjani, barone

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