Esprɛsso (produzzjone)

0. Esprɛssa ɛ una produzzjone eskluʃivamente orjentata all’ɛ̀ʃito atteso.

0.1. Ɛ un koncɛtto ùtile?.

0.1.1. Sì, perkè sɛrve a kjarire una proprjetà notèvole dei prodotti : l’orjentamento produttivo; ɛ opportuno distìngʋere un cibo esprɛsso da uno imprɛsso· perkè sono siŋŋifikativamente divɛrsi tra loro; e il medèʃimo diskorso vale per vjaᵹᵹi, diplɔmi, lavaᵹᵹi…

0.1. Perkè non un prodotto?, anzikè una produzzjone.

0.1.1. Lo ɛ̀ anke, ma cɔ ke rɛnde °esprɛsso un prodotto· ɛ la sua produzzjone, e cɔ ke rɛnde °tale la produzzjone· ɛ l’orjentamento vɛrso l’ɛ̀ʃito atteso.

0.2. Perchè non ʃvɔlta all’istante· su richjɛsta?, anzikè eskluʃivamente orjentata all’ɛ̀ʃito atteso.

0.2.1. Per il principjo di universalità della definizzjone: non tutte le produzzjoni °esprɛsse sono ʃvɔlte all’istante· su richjɛsta: un trɛno °esprɛsso ɛ un trɛno le kui fermate non kompromèttono siŋŋifikativamente la durata del vjaᵹᵹo, coɛ̀ un trɛno orjentato all’ɛ̀ʃito atteso daj passeᵹᵹɛri (un vjaᵹᵹo di durata accettàbile). Non ɛ un trɛno che parte all’istante· su rikjɛsta.
0.2.2. Per il principjo di apertura della definizzjone: una tale definizzjone vinkolerɛbbe l’immaᵹinazzjone del futuro: un algorimmo in grado di prevedere la komanda dej kommensali· ponɛndo in kondizzjone di servirli appena arrivati a tàvola· sarɛbbe in se la màssima espressjone della kucina esprɛssa, mentre invɛce – stando a kʋesta definizzjone – non lo sarɛbbe neppure, mankando il fattore della rikjɛsta a kui sɛgʋe la preparazzjone.

0.3. Perkè non veloce?, anzikè eskluʃivamente orjentata all’ɛ̀ʃito atteso.

0.3.1. Perkè veloce si riferişşe all’eʃekuzzjone della produzzjone, mentre esprɛsso alla pjanifikazzjone: un korso esprɛsso (pensato °solo per portare a kasa un diplɔma) pʋɔ pɔj rivelarsi pju lɛnto di un korso imprɛsso (pensato per far sedimentare in profondità le konoşşɛnze), restando pur sɛmpre esprɛsso l’uno e imprɛsso l’altro.

0.4. Perkè non al prodotto?, anzikè all’ɛ̀ʃito.

0.4. Per il principjo di ᵹenericità della definizzjone: °prodotto ɛ specìfiko· °ɛ̀ʃito ɛ ᵹenɛ̀rico: la rasatura ɛ una produzzjone (produce un volto rasato), ma un volto rasato non ɛ un prodotto.

0.5. Perkè non al riʃultato finale?, anzikè all’ɛ̀ʃito atteso.

0a. Esprɛsso pʋɔ ɛ̀ssere il cibo (kʋindi il ristorante, il kʋɔko, la kucina, la tɛ̀nnika, la màkkina, la ricɛtta, il pjatto, la ristorazzjone…), il vjaᵹᵹo (kʋindi il turiʃmo, il turista, il perkorso…), l’istruzzjone (qʋindi il korso, l’inseŋŋante, il diplɔma…), la kura del kɔrpo (kʋindi la pulizzja, il massaᵹᵹo, la raʃatura…), la komunikazzjone (kʋindi il saluto, l’augurjo, il rito…), la kɔ̀pula, l’ucciʃjone, il fumo.

0a.1. Perchè esprɛsso non ɛ solo il trɛno?.

0a.1.1. Per il principjo di purezza della definizzjone: sarɛbbe un’okkaʃjone persa: biʃoŋŋerɛbbe trovare un’altra parɔla per indicare i prodotti esprɛssi· a eskluʃjone dei trɛni.
0a.1.2. Perkè ɛ ᵹa applicato ad altri kaʃi, come la kucina e la pɔsta.

1. L’esprɛsso preşşinde dalla fruizzjone dell’esperjɛnza di produzzjone.

1a. In una rasatura esprɛssa impɔrta ke il volto sia rasato, non ke la rasatura sia stata rilassante.

2. Dell’esprɛsso la rapidità ɛ una virtù.

2a. Deļļi spagetti esprɛssi pronti in djɛci sekondi e accettabilmente sìmili a kʋelli pronti in djɛci minuti· sono miļļori dej sekondi, kome i sekondi sono miļļori di kʋelli pronti in djɛci ore.

3. La kʋalità dell’esprɛsso ɛ accettabilmente subordinata alla ʃbrigatività della sua produzzjone.

4. Il sosteŋŋo dell’esprɛsso ɛ eminentemente il kapricco del rikjedɛnte.

4.1. Perkè non l’urᵹɛnza?, anzikè il kapricco.

3. Il kontrarjo di esprɛsso ɛ imprɛsso.

3.1. Perkè non studjato?.

3.1.1. Perkè cɔ ke ɛ imprɛsso non ɛ necessarjamente ricerkato e lezzjoso – come suggerirɛbbe studjato –, ma anzi, nella sua forma eccellɛnte, ɛ l’epìtome della semplicità.

3.2. Il kontrarjo di cibo esprɛsso non ɛ 「fast food」?, dato ke ɛ fatto sul momento.

4.2.1. No, perkè anke il 「fast food」 ɛ cibo esprɛsso, prodotto all’istante· su rikjɛsta: le patatine fritte, il pollo fritto, il peşşe fritto… sono fritti, gli amburgesi pjastrati e gli oddɔggi griļļati· sul momento. Biʃogna kui konsiderare la realtà, non l’immaᵹinarjo.
4.2.1a. Eʃìstono eccezzjoni: dej ristoranti esprɛssi sɛ̀rvono cibi istantànei, kome amburgesi prekɔtti e solo skaldati, ma se servìssero soltanto qʋesti non sarɛ̀bbero ristoranti esprɛssi.
4.2.2. Se kon cibo esprɛsso indikàssimo solo kʋello preparato da ʒɛro· dovremmo esklùdere la pizza (preimpastata, preljevitata), il caffɛ esprɛsso (pretostato), ļi spagetti (preimpastati, pretrafilati, preessikkati)… Probabilmente· si finirɛbbe kol dire ke ɛ̀ esprɛsso solo il cibo che si ɛ̀ abituati a kjamare esprɛsso, rendɛndo l’idjɔma un djalɛtto.

4.3. 「Cucina espressa」 in italjano a un siŋŋifikato partikolare (“alla carta· all’ùltimo minuto· sɛnza preparazjoni precedɛnti”), divɛrso da 「fast food」: non si konfòndono le due kɔse?.

4.3.1. Se rispettjamo il sɛnso essenzjale di 「cucina espressa」, coɛ̀ ke produce all’istante· su rikjɛsta, non possjamo esklùdere da essa i cibi 「fast food」, se non per un arbitrjo djalettale (“Cɔ̀ ke ɛ stunamjano ɛ 「fast food」 e fa skifo, cɔ̀ che ɛ repitjano ɛ 「cucina espressa」 ed ɛ̀ di qʋalità”, “Le patatine fritte di una multinazzjonale sono 「fast food」, kʋelle di una trattoria 「cucina espressa」…).
4.3.2. L’italjano 「cucina espressa」 ɛ rimasto koncettualmente fermo all’Ottocɛnto, kʋando aspettare venti minuti per un pjatto esprɛsso ɛra normale; adesso· djɛci minuti, per tante persone, sono ᵹa trɔppi. Non a kaʃo 「cucina espressa」 ɛ un tɛ̀rmine che va skomparɛndo (i ᵹòvani e i mari italjani solitamente ne iŋŋɔ̀rano il siŋŋifikato), kome kàpita alle parɔle che non evɔ̀lvono.
4.3.3. L’italjano 「cucina espressa」 non ɛ evoluto perkè si ɛ preferito uʃare – kome ɛ tìpiko dej pɔ̀poli coloniʒʒati – il tɛ̀rmine stranjɛro 「fast food」: se ļi italjani comincàssero a uʃare 「new」 anzikè 「recente」· dopo kʋalke decɛnnjo 「recente」 potrɛbbe diventare sinɔ̀nimo di 「obsoleto」.
4.3.4. Se il kaffɛ̀ esprɛsso fosse un’invenzjone stunamjana· ļi italjani lo kjamerɛ̀bbero 「fast coffee」, e kjamerɛ̀bbero 「caffè espresso」 semmai kʋello colla kukkumɛlla: kʋesto ɛ indikativo di kʋanto parzjale sia il loro ᵹudizzjo.
4.3.5. Vedi 4.2.3.

4.4. Perkè non kjamare i 「fast food」· “tàvole kalde”?, anzikè ristoranti esprɛssi.

4.4.1. Perkè non tutti i ristoranti esprɛssi sono tàvole kalde: una tàvola kalda ɛ un pìkkolo ristorante esprɛsso, con un bankone e al màssimo qʋalke tavolino.
4.4.2. Per la medèʃima ragjone per kui non tutti i komuni ristoranti sono gastronomie: una gastronomia ɛ un pìkkolo ristorante non esprɛsso, con un bankone e al màssimo qʋalke tavolino.

4.5. Non ɛ mɛļļo kjamare le katɛne stunamjane 「fast food」?, koʃì da paleʃarne la barbarje.

4.5.1. No, perkè non sjamo bàrbari: dobbjamo ɛ̀ssere imparzjali, coɛ̀ dalla nɔstra parte, kʋella dell’umanità. Dobbjamo konsiderare le kɔse nella loro realtà, non nell’immaᵹinarjo komune di kʋesto o kʋel pɔ̀polo nè a sekonda delle konvenjɛnze momentànee.
4.5.2. Non tutte le catɛne di 「fast food」 sono stunamjane, e ce ne sono di non stunamjane del tutto anàloge a kʋelle stunamjane.
4.5.3. Vedi 4.3.1.

4.6. Perkè non kjamare il cibo esprɛsso “cibo ràpido”?.

4.6.1. Perkè cibo esprɛsso ɛ pju estensìbile: ne deriva naturalmente kʋɔko esprɛsso (kʋɔko ke friᵹᵹe patatine), mentre non ɛ koʃì per kʋɔko ràpido (kʋɔko veloce di koltɛllo).
4.6.2. Perkè “cibo ràpido” dovrɛbbe komprèndere anke il cibo istantàneo, ke ɛ̀ kʋello ràpido per eccellɛnza: cibo esprɛsso invece tɛnde naturalmente a esklùderlo, in kʋanto ɛ̀voca un sɛnso di perizzja tɛ̀nnika.

4.7. Perkè non kjamarlo “cibolɛsto”?.

4.7.1. Perkè “cibo esprɛsso” ɛ pju versàtile: mɛļļo “kʋɔko esprɛsso”, “turiʃmo esprɛsso” e “diplɔma esprɛsso” ke “kʋokolɛsto”, “turiʃmolɛsto” e “diplomalɛsto”.
4.7.2. Perkè “cibo esprɛsso” ɛ pju elegante.

4.8. Perkè non kjamarlo “pasto veloce”?.

4.8.1. Perkè non ɛ un pasto (non ɛ̀ kolazzjone, pranzo, cena…), ma un cibo, una kucina, un ristorante e una ristorazzjone.
4.8.2. Perkè pasto veloce siŋŋìfika ᵹa qʋalkɔsa di molto divɛrso: un pasto manᵹato (e non necessarjamente kucinato) in fretta.

5. Esprɛsso deriva dall’italjano 「espresso」, fatto kon solɛrzja, senza indugi.

5.1. In italjano non siŋŋìfica soltanto fatto appɔsta?.

5.1.1. Si, ma cɔ ke vjɛne fatto appɔsta tɛnde naturalmente – essɛndo noj oᵹᵹɛtti temporali – a ɛsser fatto con solɛrzja, badando alla ʃbrigatività: un trɛno esprɛsso non ɛ necessarjamente un trɛno veloce, perɔ̀ un trɛno veloce tenderà a ɛsser preferito nel rʋɔlo di trɛno esprɛsso; allo stesso mɔdo un cibo che rikjɛde ɔtto ore per ɛsser preparato pʋɔ ɛ̀ssere un cibo esprɛsso, ma per la natura delle kɔse tenderà a non ɛsser rikjɛsto come cibo esprɛsso, perkè solitamente nessuno ɛ disposto ad attɛndere a tàvola ɔtto ore per un pjatto.

5.2. Non deriva dal latino 「expressus」, spremuto fʋɔri?.

5.2.1. Si, in orìᵹine, ma in italjano a assunto un altro significato: da spremuto fʋɔri ɛ passato a siŋŋifikare – ᵹa in latino – esplicitato, qʋindi pɔj· in italjano· rivɔlto al prɔprjo fine.
5.2.1. Il kaffɛ̀ esprɛsso non si kjama 「espresso」 in italjano perkè ɛ prodotto sotto pressjone – o almeno non primarjamente –, ma perkè appunto ɛ prodotto al momento e in pɔki sekondi.

5.3. Perkè non kjamarlo “ʃbrigo”?.

5.3.1. Perkè esprɛsso a ᵹa un kontrarjo: imprɛsso.
5.3.2. Nondimeno non ɛ diffìcile formare il kontrarjo di “ʃbrigo”.

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Traduzzjoni djalettali

  • Inglese: fast (food, fashion, tourism…)

Tributari

  • Ᵹuljo Majnardi, barone
  • Ᵹorᵹo Mɛllo Grand, siŋŋore
  • Ᵹampàolo Donini, siŋŋore
  • 「Stéphanie Donio」, siŋŋora
  • Daniɛle Mazzakani, siŋŋore
  • Saʋro Vivjani, barone
  • Kjara Vanadja, siŋŋora
  • Lorɛnzo Ferrari, siŋŋore
  • Marjo Mollo, siŋŋore
  • Rɔkko Molitɛrni, siŋŋore
  • Staniʃlao Ᵹacomantɔnjo, siŋŋore
  • 「Sandra Korshenrich」, siŋŋora
  • Sɛrᵹo Sakko, siŋŋore
  • Marina Mɛ̀llika, viskonte
  • Bernardo Pàoli, siŋŋore
  • 「Thrix Macrinnalch」, siŋŋora
  • Maʋrizzjo Rubikone, siŋŋore
  • 「Luis Di Vito」, siŋŋore

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