Pubblicato in cinese l’11 aprile 2019 in risposta alla domanda “Il problema dei rifugiati è molto grave in Europa: se ne sono accorti gli europei?”
L’Europa evidentemente soffre per il problema dei rifugiati, ma ci sono comunque molte persone nel nostro paese che ammirano l’Europa buonista.
Di recente, alcune stelle della filantropia e alcune celebrità hanno espresso la loro ammirazione per i paesi che sono disposti ad accettare i rifugiati, e pensano persino che anche il nostro paese dovrebbe dare loro una mano, così da muoversi verso la prosperità spirituale.
Chen Yao¹ ha detto: “Forse un giorno anche noi potremmo diventare rifugiati”.
E noti blogger dicevano che solo quaranta o cinquant’anni fa anche noi eravamo rifugiati: rifugiati fuggiti a Hong Kong. E che l’atteggiamento attuale del nostro paese verso i rifugiati è roba da nuovi ricchi: respinge i rifugiati e ridicolizza pure quei paesi e quei popoli che li accettano.

Zhian Wang¹ Negli anni ’60 e ’70, la Grande Fuga è stata così imponente che decine di persone si sono riversate nei porti di Hong Kong, che è un posto piccolo: vi potete immaginare la pressione. Tuttavia Hong Kong non li ha rifiutati, e la gente ha spontaneamente protetto e aiutato queste povere persone che arrivavano dal continente.
Ora, la Cina è ricca, ma l’accettazione di molti di noi nei confronti dei rifugiati assomiglia a quella dei parvenu che si sono arricchiti all’improvviso: non solo loro stessi rifiutano i rifugiati, ma deridono pure i paesi e le persone che accettano i rifugiati.
Pensateci: una volta, solo quaranta o cinquant’anni fa, appartenevamo al gruppo dei rifugiati. Se Hong Kong avesse respinto i rifugiati del continente in quel momento, che cosa sarebbe successo?
Ho sempre pensato che questo tipo di generosità e tolleranza della Hong Kong del tempo fosse la cosa più preziosa.
È relativamente facile diventare ricchi economicamente, ma è estremamente difficile diventare una persona ricca spiritualmente. Il primo è ricco, e sarà il primo a fuggire via dal Titanic, mentre il secondo darà sempre una mano quando gli altri sono in pericolo.
Ammiro i paesi che sono disposti ad accettare i rifugiati, e i loro cittadini.
Quando hanno visto la sofferenza, il loro primo ministro ha detto in parlamento: venite. Almeno da noi siete al sicuro. Sì, non abbiamo vissuto insieme in passato e potrebbero esserci conflitti, ma per prima cosa dobbiamo salvarvi: poi discuteremo del piano di convivenza.
Perché tante persone mostrano il loro disprezzo per questi nobili valori? Penso che la ragione sia perché sono i loro cuori a non essere mai stati nobili.
¹ Giornalista investigativo licenziatosi da CCTV nel 2017, il 6 giugno 2019 (due mesi dopo questa discussione) tutte le sue pagine sulle reti sociali sono state chiuse. Ora vive in Giappone.
Queste parole d’amore smisurato e queste accuse immotivate hanno, incredibilmente, attirato molti sostenitori; quindi ora analizziamo obiettivamente se la gentilezza e la giustizia che enunciano sono davvero sostenibili. È davvero nobile far venire i rifugiati?
Prima di tutto, uno dei malintesi tra il pubblico è che cosa sia esattamente un rifugiato.
Nel 1951, le Nazioni unite hanno istituito la “Convenzione sullo statuto dei rifugiati”, nota anche come “Convenzione di Ginevra”; anche il nostro paese ha aderito a questa convenzione nel 1982.
La definizione di rifugiato nella convenzione è che l’individuo ha motivi legittimi per ritenere che sarà perseguitato nel suo paese d’origine per ragioni di razza, religione, nazionalità o gruppo sociale, e non è disposto a tornare nel paese per terrore di queste cose.
In effetti, anche questa stessa definizione è molto controversa, dal momento che il primo punto tutti riusciamo a capirlo: questa persona non può più vivere nel suo paese e noi gli diamo un aiuto, per umanitarismo.
Ma il secondo punto è più difficile da accettare: basta che lui senta soggettivamente che il suo paese è pericoloso e allora può non tornarci più.
Non c’è troppo spazio di manovra?
Il rifugiato A ritiene che la villa europea sia molto confortevole e non è disposto a tornare in campagna per infilarsi in una capanna di paglia, quindi dovrebbe essere mantenuto dal governo europeo?
Il rifugiato B sente che, anche se è al sicuro nel suo paese, è comunque troppo faticoso ricostruirlo dopo la guerra. Meglio starsene sdraiati a mangiare e bere nel paese che lo ha ospitato. Tutto questo fa davvero bene al paese devastato dalla guerra?
Non ridete, è già successo:
Le guerre in Siria sono frequenti e per questo i rifugiati siriani sono stati accolti in gran numero da vari paesi. Tuttavia, quando la Siria si è un po’ stabilizzata, e ha deciso di invitare la gente del proprio paese a tornare per ricostruire la casa e smettere di prendere rifugio ovunque, alla fine poche persone sono tornate. Se i paesi occidentali non li rimpatriano con la forza e anzi forniscono pure gratuitamente vari benefici, chi se ne vuole tornare nella Siria in rovina?
L’immagine più impressionante dei rifugiati potrebbe essere il bambino siriano di 3 anni nella foto qui sotto. Fa davvero pietà. È così piccolo. Ha chiuso gli occhi per sempre, prima di poter vedere il mondo chiaramente. Questo bambino ha anche influenzato molto il popolo europeo: da allora, la politica europea di accoglienza dei rifugiati si è fatta più lasca.

Ma il problema è che poche persone sanno che questo bambino è morto sulla via dalla Turchia alla Grecia, e che la sua famiglia, anche se fosse arrivata in Europa, sarebbe comunque rimasta clandestina.
Perché?
Perché oltre alla Convenzione di Ginevra, l’Europa ha formulato anche l’Accordo di Dublino, che aggiunge una cosa: i rifugiati possono chiedere asilo solo al primo paese sicuro in cui mettono piede, cioè non possono essere schizzinosi, che finché vedono un paese migliore saltano in continuazione dall’uno all’altro.
La famiglia di questo bambino di 3 anni è arrivata in una Turchia sicura, ma i benefici forniti dalla Turchia ai rifugiati non sono tanti quanti quelli forniti dall’Europa: loro per avere più vantaggi hanno preferito rischiare per trasferirsi in Grecia.
Per umanitarismo, ovviamente, proviamo simpatia per questo bambino, ma, se pure la loro condizione è considerata conforme alla convenzione, allora la definizione di rifugiato si amplia davvero all’infinito.
In futuro, i paesi con economie sconquassate non avranno neppure il bisogno di svilupparsi: basterà fingere di combattere una battaglia, di modo che le persone diventino rifugiate e godano direttamente dei benefici dei paesi europei. È ragionevole?
Attualmente, solo lo 0,7% dei rifugiati in Germania rispetta la legge fondamentale tedesca e varie convenzioni internazionali, e l’altro 99,3% sono “immigrati illegali” ai sensi della convenzione.
Per dirla senza mezzi termini, non è che queste persone abbiano subito chissà quali persecuzioni, ma si sono innamorate della bellavita in Europa, e non sono disposte a tornare per combattere oppure per ricostruire le loro case.

Vedete, se i motivi per cui i “rifugiati” vengono accolti non reggono a una più attenta analisi, i buonisti stanno allora illuminando l’umanità col loro amore o stanno guidando i lupi nella propria stanza? Perché i paesi europei accettano i rifugiati?
Ecco allora la domanda che potresti porti: gli europei sono così stupidi? Che pur sapendo che i rifugiati danno problemi li hanno comunque fatti venire in un così gran numero?
Gli europei non sono stupidi, sono solo rapiti dalla democrazia elettorale.
La Germania è il paese con il maggior numero di rifugiati in Europa ed è anche il paese con le politiche più liberali, per cui è molto rappresentativo per analizzare questo problema.
La più grande industria tedesca non è l’industria automobilistica, come pensavamo prima della crisi dei rifugiati, ma l’industria dell’assistenza sociale.
In altre parole, la beneficenza è la più grande attività in Germania, con un valore di produzione annuo totale di 110-140 miliardi di euro. Il giro d’affari di un’organizzazione umanitaria cattolica è più grande di quello di Volkswagen, Mercedes-Benz e Siemens. Quindi di che cosa ha più bisogno questa gente quando apre bottega per fare affari?
Ovviamente, sono i clienti. I loro clienti sono i “poveri”, quelli che soddisfano le condizioni dell’assistenza sociale. Solo servendo il maggior numero possibile di riceventi aiuto possono ottenere più commissioni.
Le statistiche mostrano che il 95% delle persone in Germania sono state clienti delle agenzie di aiuto almeno una volta nella vita, perché tanto ci sono migliaia di clausole eccezionali, e ce n’è sempre una che fa per te: se la tua famiglia non ha soldi, ti danno soldi; se la tua famiglia ha soldi, ma tu non vai a scuola, allora benefici di un fondo di istruzione; se hai più figli, ti danno i sussidi; se non hai soldi per avere figli, ti danno i sussidi…
Il risultato finale è che tutti i cittadini tedeschi che devono essere assistiti vengono forniti di aiuti: a tal punto che per dare i sussidi si sono anche sforzati creando clausole assurde. Ma l’industria adesso sta intercettando nuovi clienti: i rifugiati alle porte.

Le persone dell’industria della beneficenza sono contentissime, gli imprenditori edili pure, così come le istituzioni educative che aprono le loro porte: tanto sono i tedeschi che pagano, loro devono solo pensare a guadagnarci.
La cosa più deprimente è che questi uomini d’affari controllano pure molti voti: fanno appello su quanto facciano pena i rifugiati, che per umanità dovremmo aiutare, così che il popolo di buon cuore voti per loro. Quanto costa mantenere un rifugiato? Io e te, la gente comune, non lo sappiamo, come neppure lo sa la gente comune europea. Pensano che il paese sia forte e se lo possa permettere. Pensano che, dato che tanto i rifugiati non vengono mandati a casa loro, potrebbero magari pure svolgere i lavori più umili.
Ma se chiedi loro se vogliono portare a casa dei rifugiati per mantenerli? Ti diranno cento volte che non vogliono.
Adesso gli stessi europei se ne pentono, perché i rifugiati che una volta hanno firmato per l’asilo ora non solo commettono crimini nelle città e sconvolgono l’ordine pubblico, ma devono pure essere mantenuti coi loro soldi.
Gli uomini d’affari e i politici che hanno votato per far entrare i profughi ci hanno guadagnato, ma le persone col reddito più basso sono molto scontente, venendo a loro volta rapite dalla democrazia elettorale.
Perché il nostro paese non ha aperto le porte ai rifugiati?
Secondo i calcoli, in Germania un rifugiato nella sua vita consuma ben 3,4 milioni di yuan²: quante delle persone famose che in Cina hanno promosso l’accoglienza dei rifugiati sarebbero disposte a dare i loro 3,4 milioni in contanti ai rifugiati?
Loro sì che sono spiritualmente ricchi: usano i soldi del popolo per fare beneficenza, e poi scattano una foto con i rifugiati (con le loro guardie del corpo) per mostrare il loro alto status morale, e le risorse mediche ed educative di cui devono godere non sono affatto state toccate.

Chi sta sulle più alte vette morali non ha paura di cadere e morire?!
Ma questa ricchezza spirituale è troppo costosa: equivale a “Offro io ma paghi tu”. La pressione per il mantenimento dell’ordine pubblico non è a carico loro, il deterioramento dell’ambiente di vita del popolo non è affar loro; e forse, avendo una buona reputazione, ci guadagnano pure un sacco di soldi.
Hanno mai chiesto al pubblico cosa ne pensa? I cittadini della rete sì che hanno occhi acuti:

XH Basta creare atmosfere di accoglienza per i rifugiati: è molto disgustoso e dev’essere fortemente criticato. Il governo deve smettere di pagare più del dovuto per gli altri: se la Cina non ha abbastanza capacità nazionale non deve accettare i rifugiati indiscriminatamente. La politica del figlio unico che avete attuato per 30 anni non è stata fatta per fare spazio per gli altri: se accettate i rifugiati, come fate a farvi perdonare dalla gente di tutto il paese? Come fate a farvi perdonare dalle famiglie che hanno perso il loro unico figlio? Come fate a farvi perdonare dalle donne incinte e dalle famiglie che sono state trascinate via con forza dall’Ufficio di pianificazione familiare per farle abortire? Come fate a farvi perdonare dalle persone che ogni mese […]

NJ Sono scappati via dopo aver combattuto la guerra solo per tre giorni, non proteggono nemmeno le loro case, i rifugiati nelle dichiarazioni mentono sulla loro età e vanno in altri paesi per fare di tutto: cosa c’è da rendere omaggio?
In primo luogo, in effetti, non è nostra la responsabilità di aver causato il problema dei rifugiati. In secondo luogo, il nostro paese ha un’alta densità di popolazione: gli Stati Uniti e la Cina hanno dimensioni simili, ma la loro popolazione è meno di un quarto della nostra. In confronto a loro, noi non siamo il paese che ha più capacità di aprire le porte per aiutare i rifugiati.
Infine, anche se l’Europa promuove sempre la sua immagine buonista, secondo le statistiche l’80% dei rifugiati nel mondo è stato ospitato da paesi in via di sviluppo.
La Cina ha accolto più di 40.000 rifugiati rohingya dalla Birmania. La città di Ruili e la contea di Yingjiang nella provincia dello Yunnan hanno accolto rispettivamente più di 20.000 rifugiati. Tuttavia, non offriamo opportunità di lavoro a lungo termine: quando tutto diventa stabile le persone vengono rimandate a casa per ricostruire la loro città natale.
La vera carità non è iniziare guerre o interferire nei problemi interni di altri paesi. Se c’è bisogno di aiuto aiuti, se c’è bisogno di rimpatriare allora fai rimpatriare; la Germania, conosciuta per essere un paese legale, ha ricattato tutti i cittadini sulla questione dei rifugiati e ha lasciato alcuni “immigrati illegali” fare casino nel proprio paese. È proprio questo agire al di sopra della legge dello stato.
La vera ricchezza spirituale non si riflette nello spendere i soldi degli altri in beneficenza: coloro che fanno la carità per i poveri e i bambini delle zone montuose sono veramente meritevoli della nostra ammirazione e degni di farci imparare da loro.
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¹ Attrice e filantropa: un’Angelina Jolie cinese.
² Quasi 450.000 euro.
Commento 1
Bruce Tao Anche se la Cina ha subito proprio così tante aggressioni dall’esterno e conflitti civili all’interno, i cinesi comunque non possono fare a meno della loro terra. I cinesi non diventeranno mai rifugiati, piuttosto moriranno tutti in battaglia.
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MH Figo. Vorrei chiedere in quale paese si trova Shi Hu¹?
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Utente eliminato Non puoi rappresentare più di un miliardo di persone
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Jichenshi Ma ha rappresentato sé stesso
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Utente eliminato Però lui vuole rappresentare un miliardo di persone
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Bruce Tao Nella storia cinese, l’invasione e la ribellione dei Cinque Barbari, la ribellione di An Lushan e la guerra di aggressione contro la Cina sono stati eventi molto più gravi della guerra in Medio Oriente. Neanche durante la dinastia Qing c’erano rifugiati cinesi su larga scala. Non sono io quello che vuole rappresentare miliardi di persone, ma sei tu che vuoi promuovere l’asilo e vuoi rappresentare miliardi di persone.
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Utente eliminato Non è così amico mio, hai di nuovo capito un po’ male: il mio punto di vista è che ci sono troppe persone in Cina. È normale che persone migliori e persone peggiori siano diverse: ci sarà sempre della feccia o delle persone che non sono disposte a combattere, quindi non avere fretta ad attribuirmi cose che non penso.
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vvvv I nobili e gli sfollati che si sono trasferiti dal nord al sud del Fiume Azzurro per sfuggire alla guerra verso la fine della dinastia Jin occidentale sono considerati rifugiati? Le persone che sono fuggite dal Jiangsu, dal Zhejiang e dal Pingjin a sud-ovest durante la guerra contro il Giappone sono considerate rifugiati? Le persone che scappano dallo Henan allo Shaanxi nel film “1942” sono considerate rifugiati?
Se tu vuoi seguire rigorosamente la definizione che la gente di oggi dà al termine di rifugiato effettivamente non lo sono, perché non sono fuggite via dal paese. Però sono persone che scappano via da un pericolo?
La principale differenza tra la Cina e questi paesi è che la Cina ha un vasto territorio e la probabilità che ci sia un caos generale è troppo bassa: le persone possono fuggire da un luogo all’altro. Invece alcuni paesi hanno le dimensioni di una palma e chi li abita può solo scappare fuori dal proprio stato quando questo cade nel caos.
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Xiaobai Le caratteristiche dei rifugiati discusse finora sono solo scappare da un luogo all’altro?
La maggior parte dei profughi di questi paesi dilaniati dalla guerra hanno abbandonato completamente il loro paese e i loro compatrioti, si sono introdotti clandestinamente in altri paesi, non vogliono lavorare e vogliono solo godere del benessere; e allo stesso tempo non si sono mai considerati parte di questa terra: non provano senso di responsabilità e una parte di loro sono pure molto immorali.
Persone del genere quali qualifiche hanno per essere paragonate ai nobili che si sono trasferiti dal nord al sud per sfuggire alla guerra? Nella storia, questi rifugiati quando arrivavano in un posto costruivano poi quel posto, pagavano e si sforzavano per costruirlo, e ovunque andassero consideravano sempre i posti dove risiedevamo come la loro patria e le persone di quel posto come i loro compatrioti. È così che si è sviluppato lo Jiangnan. Guarda però ora un po’ i rifugiati in Europa: è la stessa cosa?
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¹ Scrittore cinese nazionalista, emigrato a New York e poi a Taiwan con l’avvento del comunismo.
Commento 2
David Liu Chi ama stare con i rifugiati deve essere mandato in Siria per sostenerne la ricostruzione, e non tornare mai più! È vero che i rifugiati fanno pena, però ci sono anche molti nostri connazionali che vivono in povertà in Cina: se sono così premurosi perché non li vedo aiutare i cinesi in difficoltà…
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Xiaomi 2 A nessuno piacciono i rifugiati, si esprime solo simpatia verso di loro. Ovviamente se per te un vero cattivo è meglio di un ipocrita, allora fai finta che io non abbia detto niente. Se è così allora tanto vale non discutere nemmeno dei problemi dei rifugiati o dei cinesi poveri: l’unico desiderio delle persone dovrebbe essere pensare solo al proprio interesse
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David Liu È facile essere generosi coi soldi degli altri, è difficile esserlo coi propri. È facile esprimere simpatia, è difficile dare davvero una mano agli altri. Chiedere agli altri di comportarsi bene è facile, chiederlo a sé stessi è difficile… Alcune persone hanno imparato le cose superficiali della sinistra bianca occidentale, che davanti alla gente si comporta in un modo e poi dietro in tutt’altro, e poi hanno portato queste tecniche in Cina per ingannare i loro compatrioti. Non bisognerebbe fare una cosa del genere: l’Europa è incasinata per i rifugiati e la Cina dovrebbe imparare la lezione. Quando sono andato in Germania dieci anni fa ho pensato seriamente di emigrare lì, ma poi ci sono ritornato l’anno scorso e non vedevo l’ora di tornare finito il mio lavoro…
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BB Abbiamo il dovere di aiutare le persone del nostro paese. Alle elementari ero uno studente con problemi economici: la mia famiglia era così povera da non riuscire neppure a darmi una paghetta di 50 centesimi, ma i miei genitori erano sempre quelli che donavano di più quando la società cinese aveva bisogno. Ma verso le persone di altri paesi, mi dispiace, non abbiamo alcun obbligo. Possiamo provare compassione per loro, ma chi prova poi compassione per noi? I siti stranieri che parlano male della Cina su cose non vere sono ormai diventati politicamente corretti pure
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Commento 3
LY Il nostro Paese è ancora impegnato nella pianificazione familiare¹! Non c’è spazio per i rifugiati
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MJ Ci sono cinque stanze nella casa di Yao boccalarga che possono ospitare altre dieci persone: chi ha detto che non c’è spazio?
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TX Yao boccalarga ha tanto spazio in casa e può ospitare ancora quattro rifugiati maschi
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IIIya Puoi metterne ancora qualcuno in più nel letto di Yao boccalarga
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¹ La Repubblica popolare cinese, per evitare il sovrappopolamento, ha adottato per decenni la politica del figlio unico, per cui le coppie potevano avere solo un figlio. Adesso il limite è tre