La solità ɛ̀ il sentimento della libertà.
Codice
Perchè non ɛ̀ una condizjone?
- Perchè pʋɔ̀ ɛ̀sserci solità anche qʋando materialmente non c’ɛ̀ vera libertà dalla compagnia: ɛ̀ quindi un sentimento, non una condizjone.
Perchè non ɛ̀ poʃitivo, in contrappoʃizjone alla solitùdine?
- Perchè non lo ɛ̀ necessarjamente: benchè l’assɛnza del biʃogno di una cɔsa sia solitamente ritenuta preferìbile alla sua preʃɛnza· cjɔ̀ non ɛ̀ in sè nè poʃitivo nè negativo: nei caʃi in cui la compagnia gjoverɛbbe· la solità ɛ̀ negativa, in quelli in cui nocerɛbbe· ɛ̀ poʃitiva.
Perchè non ɛ̀ il sentimento dell’ɛ̀ssere soli con sè stessi?
- Perchè “ɛ̀ssere soli con sè stessi” ɛ̀ una perìfrasi per dire “ɛ̀ssere lìberi”, e anche ambigʋa: chi ɛ̀ lìbero· comprɛnde il prɔprjo destino, qʋindi ɛ̀ nella condizjone di chi ɛ̀ solo con sè stesso, ma l’ɛ̀ssere soli con sè stessi ìmplica un cɛrto grado di iʃolamento dagli altri: in realtà pʋɔ̀ ɛ̀sserci solità unita al sentimento della compagnia.
Perchè non ɛ̀ l’assɛnza del biʃogno di compagnia?
- Perchè non ìmplica necessarjamente l’assɛnza di tale biʃogno: pʋɔ̀ ɛ̀sserci solità e biʃogno di compagnia al contɛmpo.
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Tributari
- Lorɛnzo Pauluzzo, barone