Obiettivo
Adattare alla lingua italiana i nomi delle razze canine in particolare e il lessico cinofilo in generale.
Interessi
- Facilitare la conoscenza con parole semplici, oltre che precise
- Eliminare la patina esotica dalle razze di origine straniera
- Favorire la diffusione e il riconoscimento delle razze di origine straniera
- Riconoscere l’originalità della cinofilia italiana
- Arricchire la lingua italiana
- Esser d’esempio per altre lingue
- Esser d’esempio per altri settori zootennici
Ostacoli
- Provincialismo (“Si chiama “Alpenländische dachsbracke” perché in Austria lo chiamano così”)
- Cuccoldismo linguistico (“La lingua non si tocca: si osserva la sua evoluzione senza intervenire”)
- Malinteso rispetto delle altre culture (“Adattare i forestierismi è mancare di rispetto alla cultura d’origine: il dalmata andrebbe chiamato “dalmatinski””)
- Pigrizia egoistica (“Sì, è più complesso per chi non ha ancora imparato i nomi, ma io ormai ho imparato così”)
Piano
- Stilare una lista dei nomi italiani delle razze canine
- Sottoporre la lista all’ENCI
- Diffondere l’idea tra i cinofili
- Coordinare il progetto con progetti analoghi in altre lingue.
Referente
Frutti
Campioni
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